Il passaggio al nuovo standard digitale terrestre DVB-T2/HEVC sta ridisegnando il panorama televisivo italiano, creando difficoltà concrete per milioni di famiglie. Secondo quanto definito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel Contratto di Servizio Pubblico 2022-2027 con RAI, l’intento è migliorare la qualità dell’immagine e aumentare il numero di canali disponibili. Come confermato da Rai Way, questa tecnologia garantisce un aumento del 50% della capacità trasmissiva rispetto al precedente standard DVB-T.
Per chi possiede un televisore acquistato prima del 2018, però, l’aggiornamento si è trasformato in un problema quotidiano: schermi neri, messaggi come “nessun segnale”, canali spariti nel nulla. Il tutto senza che il televisore abbia alcun guasto apparente. La causa non va ricercata nella parabola o nel meteo: il vero responsabile è lo standard di trasmissione. Fortunatamente, a meno di 40 euro, un decoder DVB-T2 con supporto HEVC risolve tutto con risultati sorprendenti, se installato correttamente.
Decoder DVB-T2: la soluzione per televisori pre-2018 senza cambiarli
I televisori prodotti fino agli inizi del 2018 erano in linea con lo standard DVB-T (prima generazione del digitale terrestre), capace di ricevere i canali in formato MPEG-2 o MPEG-4. Tuttavia, come stabilito dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 10/11/2017, con l’introduzione del DVB-T2 (seconda generazione) e della codifica HEVC (High Efficiency Video Coding), questi televisori non sono più in grado di decodificare i nuovi segnali.
Il decreto ha infatti esplicitamente escluso la retrocompatibilità con DVB-T/MPEG-4, rendendo necessario un intervento tecnico per i dispositivi più datati. La compatibilità con DVB-T2/HEVC è diventata obbligatoria per i televisori venduti in Italia solo a partire dal 2020, in seguito all’implementazione della Direttiva UE 2014/53.
La soluzione più semplice è abbinare al televisore un decoder esterno che supporti esplicitamente DVB-T2 e HEVC Main10, cioè la codifica a 10 bit richiesta dai nuovi canali HD e Ultra HD. Questi dispositivi, piccoli e leggeri, si collegano tramite HDMI o SCART e assumono interamente la funzione di ricezione e decodifica dei segnali.
Come dimostrato da uno studio dell’ENEA pubblicato nel 2023, questi decoder trasformano un televisore obsoleto in un apparecchio pienamente compatibile con gli standard moderni, ripristinando la piena funzionalità senza perdite di qualità.
Installazione decoder digitale terrestre: guida pratica per risultati ottimali
Per ottenere un risultato stabile e duraturo, l’installazione deve essere fatta con cura e tenendo conto di alcune variabili spesso trascurate:
- Utilizzare un cavo HDMI di buona qualità (standard 2.0 o superiore) per garantire la trasmissione del segnale video digitale senza perdita
- Eseguire un reset completo delle impostazioni del televisore per evitare conflitti tra ingressi HDMI e canali interni obsoleti
- Scegliere un decoder che supporti l’upscaling, così da adattare la risoluzione dei canali HD alla definizione fisica dello schermo
- Posizionare correttamente l’antenna o verificare che il cavo dell’antenna sia integro e ben inserito nel decoder
- Evitare decoder con telecomandi infrarossi deboli: la distanza e l’angolazione tra utente e ricevitore influiscono sulla fruibilità quotidiana
Quello che sembra un semplice “collegamento di un cavo” richiede in realtà una verifica funzionale della catena segnale → decodifica → risoluzione → visualizzazione, con alcuni accorgimenti che possono fare la differenza nell’esperienza d’uso.
Upscaling HEVC: come migliorare la qualità video su TV meno recenti
Molti decoder DVB-T2 oggi disponibili sul mercato integrano funzioni di upscaling video, una tecnologia che produce un’immagine a risoluzione maggiore partendo dal segnale HD trasmesso. Questo è particolarmente prezioso se si utilizza un TV HD Ready o Full HD con schermo da 32 a 42 pollici.
L’upscaling funziona interpolando i pixel, riempiendo “gli spazi” tra le informazioni trasmesse per restituire un’immagine più fluida e definita. Secondo uno studio condotto dal Politecnico di Torino nel 2022, l’upscaling su segnali HEVC può portare a miglioramenti fino al 30% nella percezione soggettiva della nitidezza su TV Full HD.
Nei modelli di decoder con impostazioni avanzate, è possibile scegliere il tipo di output (720p, 1080p o 4K). È sempre consigliabile selezionare la stessa risoluzione nativa del pannello, per evitare elaborazioni multiple che peggiorano l’immagine.
L’upscaling, se ben gestito, può migliorare concretamente la leggibilità del testo nei telegiornali, la nitidezza dei volti e la fluidità nei movimenti veloci, come durante eventi sportivi o videoclip musicali.
Quando conviene aggiornare il decoder invece di cambiare televisore
Aggiornare il ricevitore digitale senza sostituire il pannello televisivo ha valore ambientale, economico e pratico: si evita di buttare un prodotto elettronico ancora funzionante e si risparmia nell’immediato. Secondo uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche del 2024, l’adozione di decoder ha evitato lo smaltimento di 2,1 milioni di televisori in Italia nel solo 2023.
Tuttavia, ci sono condizioni che rendono meno sensata la scelta del decoder esterno: schermi inferiori ai 22 pollici, TV con solo ingressi SCART, o schermi a bassa luminosità. In questi casi, la codifica HEVC utilizza una gestione avanzata del contrasto che può risultare insoddisfacente su dispositivi molto datati.
Le TV Full HD o HD Ready prodotte tra il 2011 e il 2017 sono ideali per l’aggiornamento tramite decoder. Se i colori sono ancora uniformi e non ci sono difetti di retroilluminazione, è quasi sempre più vantaggioso aggiornare con un decoder piuttosto che affrontare un acquisto di 300-500 euro per un nuovo televisore.
Vantaggi pratici del nuovo digitale terrestre con decoder esterno
Con un decoder installato correttamente, i benefici si avvertono immediatamente: canali HD accessibili senza interruzioni, menù moderni e veloci, funzioni extra come pausa live e programmazione registrazione, maggiore compatibilità con antenne da interno grazie alla sensibilità dei tuner di nuova generazione.
Alcuni decoder possono essere alimentati direttamente dalla presa USB del televisore, evitando ulteriore disordine da cavetteria. Le dimensioni compatte dei dispositivi, spesso fissabili sul retro dello schermo, rendono l’intervento poco invasivo ma ad alto impatto funzionale.
Un aspetto spesso trascurato è la possibilità di aggiornare via USB il firmware del decoder. L’upgrade può eliminare bug, aggiungere nuove funzioni e migliorare la compatibilità con emittenti locali. Tenere il decoder aggiornato equivale a garantire lunga vita anche al televisore.
Aggiornare un televisore non compatibile con il nuovo digitale terrestre senza cambiarlo non è solo possibile, ma anche tecnicamente efficiente. Un decoder DVB-T2 con HEVC Main10, installato correttamente, restituisce piena funzionalità, migliora la qualità dell’immagine e consente persino nuove features. È un uso intelligente della tecnologia che adatta l’input ai nuovi standard, anziché sostituire l’output, con meno spreco e più controllo.
Indice dei contenuti