I termosifoni freddi in alto ti stanno facendo sprecare fino al 30% di riscaldamento: ecco la soluzione che nessuno conosce

Quando un termosifone rimane freddo nella parte superiore e caldo in basso, o inizia a emettere quei tipici suoni di gorgoglio, il problema è quasi sempre uno: aria intrappolata nel circuito di riscaldamento. Come confermato dall’Università degli Studi di Padova nel manuale tecnico “Manutenzione degli impianti termici residenziali”, l’aria intrappolata riduce drasticamente l’efficienza energetica del sistema, causando riscaldamento non uniforme e aumenti significativi dei consumi.

Quelle minuscole bolle d’aria hanno la capacità sorprendente di compromettere l’intero sistema di riscaldamento domestico. Oltre a consumare energia inutilmente, rallentano l’efficienza termica, rendono inefficace la distribuzione del calore e possono causare danni a lungo termine. Uno studio dell’Università di Bologna ha rilevato che in impianti con più di 5 radiatori, il 12-18% dell’aria rimane intrappolata dopo lo sfiato manuale tradizionale. Ecco perché molti tecnici esperti utilizzano una pompa manuale di microspurgo per eliminare completamente l’aria residua.

Perché l’aria intrappolata danneggia il sistema di riscaldamento

L’acqua nel circuito chiuso dei termosifoni viene sospinta da una pompa di circolazione. Ogni volta che si apre l’impianto o anche solo stagionalmente, si accumula aria nei tubi e nei radiatori. Come dimostrato dal Dipartimento di Ingegneria meccanica del Politecnico di Milano, l’aria è molto meno densa dell’acqua e tende a raccogliersi nelle parti alte del termosifone, creando una stratificazione che impedisce il corretto flusso termico.

Questo fenomeno causa due principali problematiche: il radiatore si riscalda solo nella parte inferiore perché l’aria impedisce all’acqua calda di salire, e si formano fastidiosi suoni di gorgoglio all’interno dei tubi. L’Istituto Nazionale di Fisica Tecnica ha misurato una riduzione del 15-30% del flusso termico quando le bolle d’aria superano il 2% del volume totale del sistema.

Quando lo sfiato tradizionale non risolve il problema

Il metodo classico consiste nell’agire sulla valvola di sfiato posta nella parte alta del termosifone, permettendo la fuoriuscita dell’aria fino a quando non esce solo acqua. Tuttavia, in impianti complessi con più piani o radiatori distanti dalla caldaia, le microbolle d’aria potrebbero non raggiungere mai le valvole di sfiato dei singoli termosifoni.

Questo accade perché l’aria rimane dispersa nel circuito e continua a circolare senza mai essere eliminata completamente. I segnali che indicano questa situazione includono termosifoni che restano parzialmente freddi nonostante lo sfiato, gorgoglii persistenti e radiatori lontani dalla caldaia che continuano a funzionare male.

Come funziona la pompa manuale per eliminare l’aria residua

Una pompa di microspurgo si collega temporaneamente al circuito tramite un punto di accesso, solitamente una valvola di ritorno. Creando una leggera depressione controllata, aspira l’aria residua senza rimuovere il fluido termovettore. Questo strumento, poco conosciuto ma efficace, permette di raggiungere le microbolle che sfuggono al normale sfiato.

La procedura è relativamente semplice: si inizia dal radiatore più distante dalla caldaia, si chiudono gli altri termosifoni per concentrare il flusso, si collega la pompa all’attacco disponibile e si aziona lentamente monitorando l’uscita. Prima uscirà aria, poi acqua con bollicine e infine solo acqua pura, segnale che l’operazione è completata.

Benefici immediati dello spurgo completo dell’aria

Una volta eliminata completamente l’aria dal circuito, il miglioramento si avverte immediatamente sia in termini di comfort che di efficienza energetica. Ogni termosifone raggiunge temperature più omogenee, la pompa di circolazione lavora con meno sforzo consumando meno energia, e la caldaia si accende con minore frequenza riducendo l’usura.

L’ENEA ha quantificato un aumento medio del 12% dei consumi per impianti con aria non rimossa, mentre test universitari hanno registrato picchi del 18% di surplus energetico. Questo significa che eliminare l’aria può portare a risparmi di centinaia di euro all’anno sui costi di riscaldamento.

Danni a lungo termine dell’aria non rimossa

Ignorare la presenza di aria nel circuito ha conseguenze che vanno oltre il semplice fastidio. Una ricerca del CNR ha dimostrato che l’ossigeno disciolto nell’acqua accelera la corrosione di ferro e alluminio, aumentando i tassi di deterioramento del 40%. Inoltre, l’aria complica il funzionamento delle valvole termostatiche e può favorire la formazione di fanghi che limitano il passaggio dell’acqua.

La caldaia è costretta a cicli più frequenti di accensione e spegnimento, aumentando sia l’usura che i consumi di gas. Trascurare il problema significa quindi accorciare significativamente la vita utile dell’intero sistema termico.

Alternative professionali per impianti complessi

Per abitazioni con sistemi di riscaldamento articolati, l’ENEA consiglia l’installazione di sfiati automatici centralizzati. Questi dispositivi, posizionati nei punti strategici dell’impianto, permettono la fuoriuscita continua dell’aria senza intervento manuale. Sono particolarmente indicati per case multipiano o con numerosi radiatori.

Alcuni professionisti raccomandano anche additivi specifici per l’acqua dell’impianto, che riducono la tensione superficiale facilitando l’espulsione delle microbolle. Questi prodotti certificati possono migliorare l’efficienza complessiva del sistema come soluzione complementare.

Manutenzione preventiva per prevenire l’accumulo di aria

Gli esperti dell’ENEA consigliano di eseguire lo sfiato dell’aria almeno due volte l’anno: prima dell’accensione stagionale e a metà inverno. Questa semplice abitudine preventiva può evitare l’accumulo eccessivo di aria mantenendo l’impianto in condizioni ottimali.

È fondamentale controllare periodicamente anche la pressione dell’impianto: una pressione troppo bassa favorisce l’ingresso di aria nel sistema, mentre una troppo alta causa stress alle componenti. Il range ideale per impianti domestici standard è generalmente tra 1 e 1,5 bar.

L’eliminazione efficace dell’aria dal sistema di riscaldamento rappresenta un intervento invisibile ma fondamentale per l’efficienza energetica. Come dimostrato dagli studi universitari e dalle ricerche ENEA, prendersi cura dell’aria nei termosifoni significa garantire comfort ottimale, ridurre i costi energetici e prolungare la durata dell’impianto. La manutenzione preventiva e la conoscenza di tecniche avanzate come il microspurgo possono fare la differenza tra un sistema efficiente e uno che spreca energia inutilmente.

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